La nostra ispirazione: comporre opere materiali, artistiche e filosofiche, ovvero l’arte del ben vivere.
Manifesto dell’Architetto dell’essere
Fare una casa è sapere poliedrico, non dispersivo.
È saper comporre una sinfonia di arti e discipline, dove ogni suono ha la sua necessità, e nulla va perduto.
Costruire significa comprendere la materia, ma anche la legge che la regge;
significa conoscere la sicurezza come scienza e come valore,
perché nessuna bellezza è autentica se non è protetta, e nessuna vita è piena se non è sicura.
Nell’atto del costruire convivono geometria e diritto, arte e contabilità, meccanica e armonia.
È un equilibrio tra forma e funzione, tra il rispetto delle norme e la libertà del pensiero.
Ogni casa deve sentirsi, non solo vedersi.
Per questo accoglie le opere d’arte, i suoni, le luci, i materiali che respirano con chi li abita.
E si completa con i dispositivi del benessere: l’aria che purifica, l’acqua che rigenera, la tecnologia che sostiene senza invadere.
Costruire è dunque un gesto totale: unire la competenza del tecnico, la saggezza del giurista, la cura dell’artista, la responsabilità del custode.
È dare ordine al mondo senza soffocarne la poesia.
Fare una casa è sapere poliedrico non dispersivo:
è creare un luogo che protegge, ispira e trasmette vita.
Ermanno Faccio